19/02/08

Redazione

Camilla Toschi
Andrea Magagnato

1 commento:

Delio Bartolucci ha detto...

21 GENNAIO

Nasco alla fine degli anni settanta e quindi quesi non mi
sono molto chiari.
Tra qualche bomba, attacchi allo stato e dallo stato,
lotte intestine e mai digerite arriviamo agli anni 80.
Comincio a camminare e l'immagine politica e' quella
rappresentata da Forattini, De Mita, De Michelis, ma
soprattutto Andreotti e Craxi.
Mentre mi esercito a ricopiarne i buffi volti delle
vignette cresco e il mio paese matura uno tra i piu'
alti debiti del mondo occidentale.

Ed eccoci. Una serie di inchieste giudiziarie svela
l'arcano. Dove andavano tutti i soldi, come venivano
amministrati, deviati, rigirati, riciclati. Il potere,
quando non era colluso con qualche circolo piu' o meno
addentro alle cose nostre, quelle un po' di Mafia e un
po' di Camorra, ma soprattutto di quel modo di pensare
arrivista, spregiudicato e opportunista, era colluso
con se stesso.

Alla fine qualcuno va in galera. Andreotti no, anzi,
nel dubbio lo fanno senatore a vita, cosi' ci leviamo
dai marroni questa pratica delle elezioni. Craxi
nemmeno. Se ne sta sulla costa sudafricana fino alla
morte.
Qui arriva una figura davvero eccezionale.
Berlusconi, che con Craxi e grazie a Craxi si era
costruito un discreto impero mediatico, e tante altre
belle cosette.
Per non dover esiliare in africa, giacche' lui
senatore non lo faceva nessuno, pensa bene di
diventare lui il potere, qualunque potere.
"Bisognera' vincere le elezioni" gli obbietto' un
qualche pagatissimo consulente.
"Mi faccia sapere quanto mi costa, mi faccia un
preventivo, lo voglio sulla mia scrivania per domani
mattina"
Alla sera aveva fatto i suoi conti.
"100.000 lire di make up 500.000 la musichetta e i
diritti 2 milioni o poco piu' per la produzione degli
spot.
La distribuzione niente."
"Vabbe', mettiamoci anche qualche miliardo per
convegni, campagne, manifesti. Voglio troppo bene a
questo paese per pensare che si proni quasi gratis"
fece notare il generoso Cavaliere al consulente.
Per vincere, Berlusconi, si alleo' scaltramente sia
con Bossi che con Fini, e Bossi gli fece lo sgambetto.

Siamo gia' al 96.
Arriva Prodi.
Che occupa le poltrone distribuendole a tutti i suoi
alleati, senza che a nessuno venga in mente di vietare
a chicchesia proprietario di tutte le maggiori
televisioni private (quelle pubbliche te le danno come
premio elettorale), supermaket, squadre campioni
d'europa, assicurazioni etc etc etc di candidarsi come
premier. Scioccamente, giacche' il tizio in questione era anche l'unico avversario politico.

"Per cosa? C'e' sempre tempo"
Altro sgambetto, ad opera di Rifondazione comunista, e
anche Prodi va giu'.
Ma quelli di sinistra sono politici esperti, mica improvvisati
imprenditori del nord, e il Massimo D'Alema rinciucia
una maggioranza in modo da poter andare ancora un po'
avanti. Prendendo chi? Un certo Clemete Mastella, corpulento ex bracciodestro di un certo Ciriaco De Mita.
Quello delle vignette?
Quello delle vignette.
"Uff, per un pelo. Forse ora sarebbe proprio il caso
di farla, sta benedetta legge sul conflitto di
interessi, che ne pensa, Massimino?"
E quello, senza scomporsi se non per lisciarsi i
baffetti
"con calma, con calma"
Niente.
Nessuna legge sul conflitto di interessi e quindi
nessun interesse di conflitto nel momento in cui il
Berlusconi si ricandida, rivince, si rimpossessa e
risoggioga uno stato non piu' sovrano di se stesso, ma
di cui lui e' l'unico sovrano.
Gli altri paesi sgranano un po' gli occhi guardando il
nostro paese. Il nostro no. Perche' guarda tanta
televisione, perche' dall'altra parte non si sa fare
neanche una seria opposizione, neanche quando i
cardini dell'essenza della democrazia vengono
arrugginiti, marciscono, cedono sotto il peso dell'accentramento del potere.

Bisticciano tra loro, intanto, a sinistra.
(Siamo negli anni del 2000). Promettendo che la prima cosa
che faranno sara' quella benedetta legge sul conflitto
di interessi.
Ancora?
Ancora.
Gli italiani attendono. Si vergognano di esserlo, Italiani,
quando parlano con degli stranieri o viaggiano.
Aspettano.
"Prima o poi si votera', si voltera' pagina, si
svoltera'. Si fara' sta legge e per un po',
quante'vveroiddio, di Berlusconi non si sentira' piu'
parlare. Piuttosto guarda, voto anche Prodi, pero' non
voglio piu' vedere il mio paese in mano a chi lo usa
solo per farci gli affari suoi come un cleenex da comprare all'occorrenza"
Gli affari suoi. Quelli non sono mai andati cosi' bene. Non
solo non e' andato in galera. Ma invece che avere i
debiti le sue aziende (in parte monetizzate poco prima
-guardacaso- delle ultime elezioni) sono tra le piu'
floride d'europa.
E soprattutto, per quanto avvelenati da
un'informazione costantemente falsata, quando non si
mangia piu' la gente e' costretta a ricredersi. L'assordante brontolio della tv non copre quello piu' intimo dello stomaco affamato.
L'ha capito pure mia nonna, ex tg4dipendente.
Tra una rogatoria internzaionale per non farsi
arrestare, la messa al bando del crimine di falso in
bilancio per non farsi manco denunciare, si notano
anche diverse ottime azioni del nostro governo di centrodestra,
tuttavia.
Una ottima legge contro il fumo nei locali pubblici (a
meno che questi non abbiano installato un marhingegno
molto costoso distribuito unicamente dal fratello), una
liberalizzazione monopolitica del mercato televisivo grazie anche
alle nuove tecnologie tipo digitale terrestre (...) e
un intervento militare in un paese accusato di avere
armi di distruzione di massa mai trovate, ad esempio.
Le masse dei morti dal giorno dell'intervento invece
si potrebbero almeno contare, ma non sono importanti
come i nostri 39 militari, o un mercenario morto da
patriota.
Ma il tempo passa e per fortuna che poi si vota.
E infatti, di poco, perde.
Ottimo.
Da buon allenatore e scacchista, Prodi comincia a
disporre i suoi pezzi sul quadrato di gioco, i molti
alleati che ha dovuto accorpare per arrivare alla
vittoria. Ai verdi e al loro massimo esponente, il
ministero per l'ambiente. Per esempio. ok.
La presidenza della camera a Bertinotti, cosi' magari,
questa volta, 12 anni dopo, non mi fa le scarpe.
Bene.
"A Di Pietro le infrastrutture."
"Di Pietro chi? Quel bravo giudice di mani pulite (vedi
sopra)?"
"Eh si."
"Ma scusa, non era meglio mandarlo alla giustizia."
"No quello l'ha voluto Mastella."
"Chi il camorrista?"
"SHhhhhh, non si puo' mica dire."

Apro una parentesi.
In Italia abbiamo un potere che era stato ventilato
nel 1984.
Non nel 1984 anno; il libro. Quello di Orwell. Per chi
l'ha letto bene, gli altri continuino a pensare che il
Grande Fratello sia una trasmissione della Endemol.
Il potere di dimenticare appena ci chiedono di farlo.
Anzi, di non vedere l'evidenza.
Gia' dall'84, mi dicono, io avevo 5 anni.
Che tutti rubavano lo sapevano tutti, ma han dovuto
attendere che lo dicessero nei tribunali e a "un
giorno in pretura" per averne consapevolezza.
Io non mi intendo di calcio, ma qualche bella partita
la guardo, e ho anche seguito noiosamente qualche
triste domenica sportiva, di salotti e moviole.
La juventus vinceva sempre. Era fantastico. Gli
arbitri se ne inventavano di tutti i colori. Per anni.
Tu guardavi la partita e non ci potevi credere. Eppure
non e' che ci vuole la scienza, se uno falcia in mezzo
all'area di rigore un altro non puoi sempre ignorarlo,
o far finta di essere sempre stato ingannato da una
simulazione se il fallo avviene dall'altra parte. Ve
lo ricordate contro l'inter quell'anno della mozione
parlamentare ('98, tipo)?
E poi magari guardavi la moviola con li' tutti gli
esperti e quasi nessuno che ti raccontava la partita
che avevi appena visto.
Eran sempre vittorie meritate dalla Signora del
calcio.
Boh, scemo chi li sta a guardare. Quelli delle
moviole, ma alla fine anche quelli che giocano. Che ci
vai a fare a prendere il caldo, il freddo, gli
insulti, le corna della moglie che se ne e' rimasta a
casa mentre eri in trasferta, e magari poi vedi la tua
squadra che vince o dovrebbe, ma niente, gol non
visti, mani fantasma, fuorigioco arbitrari nel senso
proprio del termine.
Meno male che non son tifoso.
Sai che rabbia.
Anche perche' in quegli anni se dicevi che Moggi
rubava, o anche solo che c'era qualche cosa che non
andava, ti dicavano "Shhh, non si puo' mica dire"

E va bene i compromessi e le maggioranze, ma che te
lo prendi a fare questo camorrista, fino a ieri di
destra, senza una idea, un ideale, se non quello di
riempirsi la pancia e le tasche, sue e di tutti i suoi
amici e familiari?
Forse ci prendeva piu' voti a dire "noi i camorristi
non li vogliamo".
E se proprio lo prendi, e dagli uno dei tuoi
costosissimi inutili ministeri. Non la giustizia.
Perche' e' una Berlusconata, e' un' azione arrogante
verso le intelligenze di chi ti ha dato il mandato, un
ossimoro, una piaga infetta che prima o poi si
incancrenira', e l'amputazione sara' letale

Ma torniamo alla cronaca. Abbiamo vinto le elezioni,
piazzato minstri e ministeri, presidenti di camera
senato e repubblica (ma quanti sono?).
Bene.
"E ora che si fa?
La legge sul conflitto di interessi?"

"Ma si, con calma. Ora la facciamo."

Intanto la gente non e' che abbia risolto i suoi problemi, nonostante l'assenza di Berlusconi e il rinfocillameto delle casse statali.
Anzi, e' solo piu' spazientita, affamata, indisposta.
Cosicche' trova particolare fortuna, assieme all'allegorico Giorno del Vaffanculo del Grillo Beppe, l'ennesimo libro di una coppia di giornalisti del Corriere della sera, i quali svelano ancora una volta le nefandezze della "casta" politica.
Alcuni capitoli possono mandarti all'ospedale per un' irresistibile orticaria fulminante.
E' tutta una situazione generale, un discorso complesso, etcetera.
Si, certo, ma la vogliamo smettere di far governare la Sicilia a chi ce l'ha fatta pagare come il piemonte il veneto la toscana la liguria le marche e l'Emilia (la romagna no) senza che ai cittadini ne venga un tintino in piu', anzi?
La vogliamo togliere la spazzatura dalla strada e licenziare semplicemente tutti quelli che sono stati copiosamente quanto inutilmente pagati per farlo?
La vogliamo fare si o no la legge sul conflitto di interessi?
Una cosa alla volta.
"La sicilia e' un problema molto articolato da non semplificare." mi dicono.
Tanto che la famiglia del governatore ha in questi giorni gli occhi costantemente lucidi di commozione e gioia per il rispetto ritrovato per un Pater finalmente dichiarato non mafioso da un tribunale.
Che poi lo stesso tribunale lo abbia anche condannato per cinque anni per comportamenti indebiti a vantaggio di persone colluse con attivita' mafiosa, o piu' semplicemente, che la sicilia sia governata malissimo, non sembra essere un buon motivo per dare le dimissioni o trombarlo in qualche altro modo.
E poi ora dobbiamo risolvere il problema della munnezza campana.
Mossa geniale.
Mandiamo l'uomo della pulizia, pardon, della polizia.
Ennesimo ottimo stipendio, ennesimo nulla di fatto, ennesimo capo espiatorio da lasciare agli immemori posteri.
L'inceneritore purtroppo non possiamo farlo, ovunque decidiamo di metterlo ci dicono di no, uffa, tocchera' portarlo in Sardegna, Puglia, in Germania. (In germania. Io a Berlino sono anni che ci voglio andare e il pano raffermo, le bucce di banana, e il sacchetto dentro cui li getto rischiano di essere imballati, spediti, trasportati, e, ovviamente pagando, bruciati in Germania)

No via, bisogna fare qualcosa di piu'.
Qua qualche responsabile di questa situazione lo dobbiamo trovare.
Beh, verrebbe da dire anche a chi non legge Feltri, forse chi ha amministrato la regione fino a questo momento e per gli ultimi 10 anni?
"Eh lo so, ma Bassolino non vuole dimettersi."
"E allora come si fa?"
"Boh, indaghiamo."
Tempo una settimana e scattano gli avvisi di garanzia.
Prima tranche, 23 esponenti dell'udeur.

E fino a qui tutto bene. nel senso: tutto male, ma d'altronde cosa potevamo aspettarci da un partito di camorristi? Ops, l'ho detto.
Il problema non e' questo.
E' che quando l'avviso di garanzia arriva alla moglie del boss (del partito, non mi si fraintenda e Lei non mi denunci Mastella, che mi sa che e' piu' facile che in prigione ci vada io per una sua querela che Lei per tutto quello che ha fatto) quello non e' che si seppellisce sotto un vergognoso cumulo di terra, macche', va in Parlamento a chiedere conto, incazzato nero, di un simile oltraggio.
E tutto il parlamento, da destra a sinistra, divisi per una volta solo dalla collocazione logistica delle poltrone, lo applaudono.
Tanto che Berlusconi, interpellato sull'argomento, e visibilmente provato per la dolorosa degenza della madre, a cui facciamo i nostri piu' sinceri e sentiti auguri, nient'affatto sarcasticamente, scuote lentamente la testa: "posso solo dire agli Italiani di votarmi con una maggioranza tale da porre fine a certe liberta' della magistratura" (cito a memoria, forse non testuale).
Cosa?
Perche'?
Che cazzo vi applaudite bastardi parlamentari!?
Abbiamo trovato il responsabile, o almeno uno, cosi' per cominciare. mandatelo a casa e chiedeteci scusa di aver preso un abbaglio tale da confondore un individuo del genere (e non solo perche' sposato alla Signora, l'avviso in serata arriva anche a lui) con un ministro della Giustizia. Fate ammenda.
Non vi credera' nessuno comunque, ma almeno passate per brave persone, un po' fesse ma in buona fede.
No.
Lui rassegna le dimissioni e Prodi gli dice "dai, ripensaci".
E siccome non e' abbastanza, vorrebbe piu' conforto, solidarieta', quasi un sodalizio tra tutti i politici che non vogliono essere infastiditi da 'ste toghe deviate e pericolose per la democrazia, dichiara finito il governo.
Punto e basta.

Ascolto le notizie quasi inebetito. Le canne fanno male ma la politica di piu', e per quante me ne faccia mi sembra di essere ancora il piu' lucido, qua' dentro.
Come la storia di quello che sente alla radio che un folle sta andando contromano in autostrada proprio sul tratto che sta percorrendo.
Dopo un po' vede sfrecciare una macchina nel senso contrario sulla sua stessa carreggiata, e la schiva per un pelo.
"meno male che l'ho incontrato subito e me la sono cavata", pensa l'automobilista.
Ma poi ecco che ne arriva un altro e un altro ancora.
"ma quale uno. qui sono impazziti tutti"

Un po' cosi' mi sento.

ma come? puf caput, si torna alle elezioni, rivince Berlusconi, con la stessa ingestibile legge elettorale che ci fa decidere chi va a NON riuscire a governare? E magari Prodi (o se si ritira per raggiunti limiti di eta' sicuro che mandano semplicemente un qualche ex vicepresidente) torna all'opposizione promettendo una legge sul conflitto di interessi non appena scadono i 4 anni, piu' soldi ai poveri, di risolvere il mezzogiorno, e la conferma dell'Italia campione del mondo?

No via, debbono essere impazziti.
Ma ecco che una lampadina rischiara le mie angosce.
Non c'e' nessuna pazzia. E' un piano ben studiato, collaudato, oliatissimo e perfettamente funzionante da decenni.
Altro che prima repubblica seconda e terza.
Qui c'e' soltanto un gigantesco, nebuloso e stantio potere che alimenta e si autogenera ermafroditicamente.

Sono tutti d'accordo. In qualche modo, non dichiararto, non palese, ma di cui loro sono ben consci.
"Perche' prendersi la briga di lavorare bene, prendersi delle responsabilita', delle decisioni rischiose, e mandare a casa gli incapaci, se ci stiamo tutti dentro. Tutti con la scusa di non riuscire a non fare niente facciamo tutto quello che tutti i nostri interessi ci impongono di fare. Facciamo cosi', 4 anni per uno, senza ostacolarsi e amici come prima."

Il punto, davvero, non e' piu' sinistra e destra forse non lo e' mai stato da quando capisco qualche cosa.
Quella e' la parodia che debbono inscenare per tenerci buoni, per darci l'illusione di una contrapposizione che e' il combustibile e l'alimentatore di se stesso. Uno spettacolo buono per i bambini e vecchie rincoglionite. Tipo il wrestling, o le soap opera, in cui nessuno si fa male, nessuno piange, ma sembra sempre che accada qualcosa.

Nessuna destra e nessuna sinistra. Sono solo due mani dalle dita grassocce intrecciate sopra una pancia sazia e appenichellata che nutriamo faticosamente tutti assieme.

Nella saggezza popolare svettano le grandi verita'.
E mio nonno, che e' un popolano assai saggio, dice che a incazzarsi si fanno due fatiche per nulla.

E allora, Signori e Signore, amici e meno, compagni e camerati, italesi, la domanda e' che cosa abbiamo intenzione di fare?

Italesi, Italioti, Italani.
Alcuni tra i piu' grandi uomini di intelletto, spirito, creativita' furono Italiani. Noi al limite possiamo essere italini, italetti.

Perche' non e' mica colpa loro se noi siamo fatti cosi'. Loro sono lo specchio macroscopico dei nostri difetti, e solo di quelli.
Il massimo comune divisore delle nostre peggiori nefandezze.
Ma non per questo non sono nostri, o non siamo noi.
Sono la spremuta del nostro lato meno virtuoso, il midollo marcio dell'italiano medio.

Dobbiamo smetterla di pensare che il nostro voto cambi qualcosa.
E' una illusione che anche un bambino deficiente svelerebbe, dopo un po'.

Un bambino straniero, si intende.

E allora che fare?

Io una proposta ce l'ho.
Vendiamo l'amministrazione del paese a una holding scandinava.
A Ikea, la Nokia, la Findus, la Carlsberg. Fate voi.
gli diamo il paese in blocco, loro ci devono curare, proteggere, legiferare, governare, punire.
Tutto.
Facciamo addestrare gli insegnanti, i medici, i postini, gli spazzini, i poliziotti, i giudici, tutti dagli svedesi.
Ci dicono quanto pagare di tasse e quanto pagare chi le paga, e magari ce lo facciamo mandare dal nord anche quello che controlla che vengano pagate.

Il ricavato e' loro.
Sarebbe comunque meglio che accumulare il debito. Almeno andremmo a zero.
Perche' l'italia e' un affare che non copre le spese, come per Arthur Schopenhauer l'esistenza.

Ma aime' e' un po' una fantasia.

Ritrovarsi tutti assieme in una grande piazza e gridargli forte Vaffanculo?
Ci sto, ma mio nonno mi dice che e' fiato sprecato. A loro della nostra rabbia, frustrazione, collera e indignazione, importa ben poco.

E nemmeno serve provare a contrastarli, anche solo ad avvicinarli fisicamente. Se le danno.
Ricordate genova?
Li' ci dovevano essere tutti i piu' potenti, teoricamente.
E c'erano molti di noi.
C'hanno ammazzato di mazzate.
E non penso al povero Giuliani, che per quanto dolorosa possa essere stata come perdita, va detto, e' stata una perdita contenuta viste le situazione che si sono verificate.
Voglio dire: che ci scappasse il morto ad un certo punto era ovvio, il punto invece era chi o quanti.
Pensate alla Diaz. Quelli ti vengono a prendere e ti bastonano quando dormi, ti spaccano la faccia e ti recuperano all'ospedale, se hai avuto la fortuna di non andare direttamente dentro, se ti azzardi a fare una protesta un po' incazzata.

E allora?
Speri davvero che con il prossimo voto risolvi qualcosa?

Piuttosto forse un'astensione totale, il millepermille di schede bianche.
Alla Saramago.
Ma e' un'ipotesi altrettanto illusoria della cessione nordeuropea e i nostri sono cosi' sfacciati che andrebbero a votarsi da soli e resterebbero perfettamente confezionati nelle loro coalizioni fotocompiandosi di legislaione in legislazione, farebbero una legge per cui basta l'un per milione degli aventi diritto a sancire le maggioranze di governo e via.

Dai, davvero. Che fare?
Noi, tu, io, oggi, adesso, cosa possiamo fare?

Ci sfoghiamo sui blog, qualcuno scrive canzoni, qualcuno cerca di non pensarci.
Tanti altri si adeguano piu' o meno serenamente alla situazione.

Io non lo so. Ma sento che se almeno una volta nella vita non faccio di tutto per questo paese non lo sara' mai stato davvero, mio.

E avro' meno rispetto di me stesso.
Non come uomo di una parte politica o dell'altra, religioso o ateo, di persona piu' o meno soddisfatta e affermata, ma come potenziale padre.
Non voglio che i miei figli crescano in questo paese senza aver fatto un gesto, una mozione, uno sforzo per cambiare le cose, per dire "cosi' non va bene e adesso si fa in un altro modo".

Come e' possibile che per quanto tutte le persone intelligenti non si sentano rappresentate nessuno vada' a portare la loro voce.
Eppure siamo tanti.
Siamo tantissimi, siamo cosi' tanti che basterebbe dircelo, una volta tutti assieme, e per tutte.

Almeno su quelle cose ovvie, che sono ovvie per tutti e che vanno dette per quello che sono.



Provo a sintetizzarne alcune.

1# Chi ha il potere mediatico non puo' avere quello legislativo.

2# Deve essere garantito il diritto di culto del cittadino tanto quanto quello di avere uno stato senza culto e non integarlista.
(che implica anche nessun finanziamento, escluso l'8 per mille che il cittadino volontariamente dona, su questo argomento vedi prossimo discorso)

3# Le tasse vanno pagate in modo equo e proporzionato al guadagno.

4# L'Italia ripudia la guerra vuol dire che in guerra non ci si deve andare.

5# Chi potrebbe dover andare in galera e' interdetto dalle funzioni pubbliche.

7# Abbattimento del 75 percento della spesa pubblica per la politica, gli stipendi dei funzionari e le altre spese correlate, istituzioni e mantenimento delle stesse. Resoconto e verifica del restante 25.

8# Adeguamento del servizio Radiofonico agli standard internazionali pena la privatizzazione dello stesso

9# Abbattimento delle regioni come istituzione politica

10# Ricerca e istruzione degne del nostro paese. Il che prevede nessuna ingerenza religiosa e fondamentalistica nelle cose di scienze e medicina.

OGGI

Questo e' cio' che ho scritto il 21 di Gennaio.
Oggi e' il 24 Febbraio.
Vedo che intanto il PD si prepara a fare la camagna elettorale, e che molti dei punti con cui si presenta sono in qualche modo simili ai miei.
Mi fa piacere.
Ma non ci crede piu' nessuno. L'antipolitica di Grillo si e' gia' espressa, non votare come unica soluzione (e io che lo dicevo scherzando) ed e' molto probabile che molti (soprattutto di sinistra) non voteranno.
Ora, Caro PD, Carissimo Walter, io ho voglia di "Fidarmi di Te" come la tua canzone=slogan mi chiede, ma dobbiamo capirsi.
La promessa di un vento nuovo, non attacca. Uno legge il tuo curriculum, legge i dodici punti, e si dice che sono gli stessi della coalizione di cui gia' una dozzina d'anni or sono eri Vice Presidente.
Hai avuto il coraggio di lasciare un po' di zavorra politica alle spalle, e ne siamo orgogliosi.
Preferiamo perdere con una buona idea politica, che vincere senza alcuna buona idea di cosa sia la politica.
Ora trova il coraggio di dirci la verita':
PRIMO PUNTO
modernizzare l'Italia. Citi la tav. Bene, ma ci devi anche dire cosa farai quando te lo impediranno. Manderai l'esercito e le ruspe, o ci sentiremo di nuovo ostaggio di un gruppo di bischeri egocentrici ed egoisti?
SECONDO PUNTO
Idem come sopra. La crescita del mezzogiorno, della sicilia in primis, non e' la prima volta che la politica ce la promette, non e' la prima volta che i cittadini finanziano interventi e progetti per questa causa e questa regione in particolare. Perche' io devo pagare piu' per la sicilia che per altre 8 regioni quando questa e' governata da gente condannata (vedi sopra). Facci un piano, dacci una timing, del tipo
"noi chiediamo agli Italiani un ennesimo sforzo economico e di sopportazione per risollevare questa meravigliosa isola Italiana. Se non ci riusciremo in quattro anni smettera' di essere italiana."
Punto e basta. L'europa fa cosi' con noialtri. Se non state nei limiti e non sapete crescere siete fuori.
Idem per la spazzatura. Modernizzazione e causa del mezzogiorno.
Ecco guarda, hai un dilemma appena ti eleggono.
"Che si fa con la spazzatura?"
La mia, la nostra risposta e': si creano gli inceneritori, le raccolte differenziate, e si manganella chi ce lo impedisce.
Ma dobbiamo sentirlo dire da te. Ci vuole coraggio.
TERZO
Controllo della spesa. Dicci dove li tagli, dicci di quanto in primis vi ridurrete stipendi e vantaggi economici. E vedrai che poi ti ascolteremo. Non mi parlare di punti percentuali di pil. Parlami dei miliardi spesi per una res pubblica in realta' molto, molto privata, e di cui fate parte. Poi il resto.

E cosi' via. Il paese e' in una situazione drammatica, ha bisogno di risposte reali, e non ne puo' piu' di essere preso in giro.
Si parla di ricerca e della condizione femminile.
Ma lo sapete che le nostre ragazze, quando si trovano costrette a prendere l'odiosa decisione di interrompere una gravidanza sul nascere, trovano medici che non danno loro la pillola del giorno dopo, il giorno dopo?
E a quel punto, se devono abortire, invece che bere un bicchier d'acqua, anzi due, come tutte le altre donne e ragazze in Europa, vengono ricoverate. RICOVERATE! Un ricovero molto costoso in termini economici, ma soprattutto psicologici per le vittime di questa inutile tortura fondamentalista.
Perche' a quel punto si procede con un aborto fisico e meccanico, un raschiamento di mucose estremamente delicate e importanti, doloroso e invasivo, quando negli altri paesi si procede da anni ad un aborto chimico (almeno fisicamente) indolore. LO SAPETE O NO?

Non ci crediamo ad una ricerca scientifica e ad una buona istruzione.
Basta questo esempio particolare, della RU, per trarre pessime considerazioni generali, o l'imbarazzante caso della Sapienza Vs. Ratzingher.
Una soluzione medica che non viene utilizzata per qualche altro motivo e' una condicio sine qua non, qualcosa che arresta ogni spunto dialettico alla base.
Ci dovete dire se nella vostra idea di democraticita' c'e' il veto della chiesa. Perche' basta questo assurdo sconfinamento di potere per ridicolizzare qualunque buona intenzione.
La scienza e la medicina, d'ora in poi, verteranno sulla ricerca e manipolazione genetica. Cosa farete non appena i nostri ricercatori valuteranno ipotesi di ricerca incopatibili con i precetti cattolici?

Ogni punto del vostro programma, il vostro dodecalogo, deve essere rafforzato da slanci coraggiosi.
Non si puo' parlare della questione televisiva e non citare palesemente Berlusconie le sue rete 4, canale 5, italia 1.
Hanno un nome e cognome e ci serve di sapere cosa ne verra' fatto. Esproprio, altro che superamento del duopolio! Ricostituire la rai vuol dire scontrarsi con una potente lobby di giornalisti. Siete disposti ad andarci in guerra?

Non credo che il partito democrtatico vincera' le elezioni, purtroppo. La gente e' troppo stanca di vedere gli stessi politici promettere sempre le stesse cose, anche se dietro nomi diversi. -querce ulivo asinello pds margherita e ora PD-

L'unica possibilita' che avete, che abbiamo, e' di sorprenderli, di fare un passo di immaginazione impavida. Di dire chiaramente come la si vede, cosa si vuole e con quali mezzi la si otterra'.
A quel punto non avremo la maggioranza assoluta, il 50% degli elettori, ma il 100% di tutti quelli che la pensano come noi.
E avremo perso con coerenza, con le nostre idee e per le nostre dee dell'intelletto e del cuore, non piu' avvelenate dalla sterile ricerca di un largo consenso in cui esse si confondano e si inquinino con quelle di altri.
In caso, ci sto anche io.

Lettera firmata