29/02/08

Cercasi creativi disperatamente

Stai organizzando un viaggio a Ibiza in canoa o sull'Himalaya in bicicletta? Sei la persona che fa per noi!!!A.A.A. Rimanda le trasferte e scrivici, abbiamo bisogno di volontari trabboccanti idee nuove e voglia di fare... Scrivi alla redazione proponendo performance, iniziative (notturne o diurne a seconda dei tuoi gusti e dei tuoi ritmi biologici) per dare una sferzata di energia alla nostra città, per coinvolgere altri come noi e unirci in un progetto comune per un'Italia che è nostra... perchè possiamo... no?

Neanche a farlo apposta...

...Veltroni cita il nostro muro da abbattere.
Parlando di "etica della responsabilità" a Pesaro:
Il Partito democratico ha il suo fondamento nel portare con sé, nella sua stessa identità, due idee precise: quella di un Paese non più separato da muri, da cortine di ferro, e quella di una politica non più ideologica.
Non possiamo che sottoscrivere...


Qui trovate stralci del suo intervento all'Assemblea dei cattolici del Partito democratico "Educare al bene comune"

PD on the road - Appuntamenti toscani

Riportiamo luoghi e date degli appuntamenti con il leader del PD in questo week-and tutto Toscano.
Noi vi aspettiamo DOMENICA alle 17,30 in Piazza del Duomo a Prato!

SABATO 1 MARZO
Il "Giro dell'Italia nuova" a Grosseto, Livorno e Lucca
Ore 8,00 – Siena – Partenza per Grosseto
Ore 11,00 – Grosseto – Piazza Dante. Veltroni interviene ad un'iniziativa pubblica.
Ore 17,30 – Livorno – Terrazza Mascagni. Veltroni partecipa ad un'iniziativa pubblica. In caso di maltempo l'incontro si terrà a via C. Goldoni nel Teatro Goldoni.
Ore 21,00 - Lucca – Piazza Napoleone. Veltroni interviene ad una manifestazione pubblica. In caso di maltempo l'iniziativa si terrà al Teatro del Giglio (Piazza del Giglio).

DOMENICA 2 MARZO
Il "Giro dell'Italia nuova" a Pisa, Montecatini Terme e Prato
Ore 8,30 – Lucca - Partenza per Pisa.
Ore 11,00 – Pisa – Piazza Francesco Carrara. Veltroni partecipa ad un'iniziativa pubblica.
Ore 13,30 – Montecatini Terme – Viale Amendola, 2 – Centro Congressi. Veltroni partecipa ad un pranzo elettorale.
Ore 17,30 – Prato – Piazza del Duomo. Veltroni partecipa ad un'iniziativa pubblica.

PD on the road #2

Il tour dell'ormai celebre pullman verde continua entrando oggi in Toscana: da Perugia Veltroni si è spostato nel pomeriggio ad Arezzo e Siena.

27/02/08

Riccardo Castellacci

Bella iniziativa.
Devo dirvi che dopo tanti anni in cui la politica mi ha interessato solo parzialmente, anch'io ho aderito in pieno al progetto Pd. Mi sembra l'unico soggetto politico post-ideologico che possa portare alla fine della guerra civile italiana, mai realmente sedata...
Penso solo che per vincere le elezioni non ci vorrebbe molto. Basterebbe che Bassolino e Jervolino, dopo aver constato che occorre prendere atto di un fallimento a livello amministrativo e dell'emersione di problemi non più affrontabili a livello locale, decidessero di ritirarsi dalle loro cariche politiche, proprio per aderire al progetto Pd.
In questo non solo il Pd manterrebbe una maggioranza in Campania, ma si convincerebbe una grande parte dell'elettorato indeciso. Occorre dare segni concreti di un rinnovamento davvero radicale e innovativo. Non resta che sperare...a presto,
Rc

Delio Bartolucci

21 Gennaio

Nasco alla fine degli anni settanta e quindi questi non mi sono molto chiari. Tra qualche bomba, attacchi allo stato e dallo stato, lotte intestine e mai digerite arriviamo agli anni 80. Comincio a camminare e l'immagine politica e' quellarappresentata da Forattini, De Mita, De Michelis, masoprattutto Andreotti e Craxi. Mentre mi esercito a ricopiarne i buffi volti dellevignette cresco e il mio paese matura uno tra i piu'alti debiti del mondo occidentale.Ed eccoci. Una serie di inchieste giudiziarie svelal'arcano. Dove andavano tutti i soldi, come venivanoamministrati, deviati, rigirati, riciclati. Il potere,quando non era colluso con qualche circolo piu' o menoaddentro alle cose nostre, quelle un po' di Mafia e unpo' di Camorra, ma soprattutto di quel modo di pensarearrivista, spregiudicato e opportunista, era collusocon se stesso.Alla fine qualcuno va in galera. Andreotti no, anzi,nel dubbio lo fanno senatore a vita, cosi' ci leviamodai marroni questa pratica delle elezioni. Craxinemmeno. Se ne sta sulla costa sudafricana fino allamorte. Qui arriva una figura davvero eccezionale. Berlusconi, che con Craxi e grazie a Craxi si eracostruito un discreto impero mediatico, e tante altrebelle cosette.Per non dover esiliare in africa, giacche' luisenatore non lo faceva nessuno, pensa bene didiventare lui il potere, qualunque potere. "Bisognera' vincere le elezioni" gli obbietto' unqualche pagatissimo consulente."Mi faccia sapere quanto mi costa, mi faccia unpreventivo, lo voglio sulla mia scrivania per domanimattina"Alla sera aveva fatto i suoi conti."100.000 lire di make up 500.000 la musichetta e idiritti 2 milioni o poco piu' per la produzione deglispot.La distribuzione niente.""Vabbe', mettiamoci anche qualche miliardo perconvegni, campagne, manifesti. Voglio troppo bene aquesto paese per pensare che si proni quasi gratis"fece notare il generoso Cavaliere al consulente.Per vincere, Berlusconi, si alleo' scaltramente siacon Bossi che con Fini, e Bossi gli fece lo sgambetto.Siamo gia' al 96.Arriva Prodi.Che occupa le poltrone distribuendole a tutti i suoialleati, senza che a nessuno venga in mente di vietarea chicchesia proprietario di tutte le maggioritelevisioni private (quelle pubbliche te le danno comepremio elettorale), supermaket, squadre campionid'europa, assicurazioni etc etc etc di candidarsi comepremier. Scioccamente, giacche' il tizio in questione era anche l'unico avversario politico."Per cosa? C'e' sempre tempo"Altro sgambetto, ad opera di Rifondazione comunista, eanche Prodi va giu'.Ma quelli di sinistra sono politici esperti, mica improvvisatiimprenditori del nord, e il Massimo D'Alema rinciuciauna maggioranza in modo da poter andare ancora un po'avanti. Prendendo chi? Un certo Clemete Mastella, corpulento ex bracciodestro di un certo Ciriaco De Mita.Quello delle vignette?Quello delle vignette."Uff, per un pelo. Forse ora sarebbe proprio il casodi farla, sta benedetta legge sul conflitto diinteressi, che ne pensa, Massimino?"E quello, senza scomporsi se non per lisciarsi ibaffetti"con calma, con calma"Niente.Nessuna legge sul conflitto di interessi e quindinessun interesse di conflitto nel momento in cui ilBerlusconi si ricandida, rivince, si rimpossessa erisoggioga uno stato non piu' sovrano di se stesso, madi cui lui e' l'unico sovrano. Gli altri paesi sgranano un po' gli occhi guardando ilnostro paese. Il nostro no. Perche' guarda tantatelevisione, perche' dall'altra parte non si sa fareneanche una seria opposizione, neanche quando icardini dell'essenza della democrazia vengonoarrugginiti, marciscono, cedono sotto il peso dell'accentramento del potere.Bisticciano tra loro, intanto, a sinistra.(Siamo negli anni del 2000). Promettendo che la prima cosache faranno sara' quella benedetta legge sul conflittodi interessi.Ancora?Ancora.Gli italiani attendono. Si vergognano di esserlo, Italiani,quando parlano con degli stranieri o viaggiano.Aspettano. "Prima o poi si votera', si voltera' pagina, sisvoltera'. Si fara' sta legge e per un po',quante'vveroiddio, di Berlusconi non si sentira' piu'parlare. Piuttosto guarda, voto anche Prodi, pero' nonvoglio piu' vedere il mio paese in mano a chi lo usasolo per farci gli affari suoi come un cleenex da comprare all'occorrenza"Gli affari suoi. Quelli non sono mai andati cosi' bene. Nonsolo non e' andato in galera. Ma invece che avere idebiti le sue aziende (in parte monetizzate poco prima-guardacaso- delle ultime elezioni) sono tra le piu'floride d'europa.E soprattutto, per quanto avvelenati daun'informazione costantemente falsata, quando non simangia piu' la gente e' costretta a ricredersi. L'assordante brontolio della tv non copre quello piu' intimo dello stomaco affamato.L'ha capito pure mia nonna, ex tg4dipendente.Tra una rogatoria internzaionale per non farsiarrestare, la messa al bando del crimine di falso inbilancio per non farsi manco denunciare, si notanoanche diverse ottime azioni del nostro governo di centrodestra,tuttavia.Una ottima legge contro il fumo nei locali pubblici (ameno che questi non abbiano installato un marhingegnomolto costoso distribuito unicamente dal fratello), unaliberalizzazione monopolitica del mercato televisivo grazie anchealle nuove tecnologie tipo digitale terrestre (...) eun intervento militare in un paese accusato di averearmi di distruzione di massa mai trovate, ad esempio.Le masse dei morti dal giorno dell'intervento invecesi potrebbero almeno contare, ma non sono importanticome i nostri 39 militari, o un mercenario morto dapatriota. Ma il tempo passa e per fortuna che poi si vota. E infatti, di poco, perde. Ottimo. Da buon allenatore e scacchista, Prodi comincia adisporre i suoi pezzi sul quadrato di gioco, i moltialleati che ha dovuto accorpare per arrivare allavittoria. Ai verdi e al loro massimo esponente, ilministero per l'ambiente. Per esempio. ok.La presidenza della camera a Bertinotti, cosi' magari,questa volta, 12 anni dopo, non mi fa le scarpe.Bene."A Di Pietro le infrastrutture.""Di Pietro chi? Quel bravo giudice di mani pulite (vedisopra)?""Eh si.""Ma scusa, non era meglio mandarlo alla giustizia.""No quello l'ha voluto Mastella.""Chi il camorrista?""SHhhhhh, non si puo' mica dire. "Apro una parentesi.In Italia abbiamo un potere che era stato ventilatonel 1984.Non nel 1984 anno; il libro. Quello di Orwell. Per chil'ha letto bene, gli altri continuino a pensare che ilGrande Fratello sia una trasmissione della Endemol.Il potere di dimenticare appena ci chiedono di farlo.Anzi, di non vedere l'evidenza.Gia' dall'84, mi dicono, io avevo 5 anni.Che tutti rubavano lo sapevano tutti, ma han dovutoattendere che lo dicessero nei tribunali e a "ungiorno in pretura" per averne consapevolezza.Io non mi intendo di calcio, ma qualche bella partitala guardo, e ho anche seguito noiosamente qualchetriste domenica sportiva, di salotti e moviole.La juventus vinceva sempre. Era fantastico. Gliarbitri se ne inventavano di tutti i colori. Per anni.Tu guardavi la partita e non ci potevi credere. Eppurenon e' che ci vuole la scienza, se uno falcia in mezzoall'area di rigore un altro non puoi sempre ignorarlo,o far finta di essere sempre stato ingannato da unasimulazione se il fallo avviene dall'altra parte. Velo ricordate contro l'inter quell'anno della mozioneparlamentare ('98, tipo)?E poi magari guardavi la moviola con li' tutti gliesperti e quasi nessuno che ti raccontava la partitache avevi appena visto. Eran sempre vittorie meritate dalla Signora delcalcio.Boh, scemo chi li sta a guardare. Quelli dellemoviole, ma alla fine anche quelli che giocano. Che civai a fare a prendere il caldo, il freddo, gliinsulti, le corna della moglie che se ne e' rimasta acasa mentre eri in trasferta, e magari poi vedi la tuasquadra che vince o dovrebbe, ma niente, gol nonvisti, mani fantasma, fuorigioco arbitrari nel sensoproprio del termine.Meno male che non son tifoso.Sai che rabbia.Anche perche' in quegli anni se dicevi che Moggirubava, o anche solo che c'era qualche cosa che nonandava, ti dicavano "Shhh, non si puo' mica dire"E va bene i compromessi e le maggioranze, ma che telo prendi a fare questo camorrista, fino a ieri didestra, senza una idea, un ideale, se non quello diriempirsi la pancia e le tasche, sue e di tutti i suoiamici e familiari?Forse ci prendeva piu' voti a dire "noi i camorristinon li vogliamo".E se proprio lo prendi, e dagli uno dei tuoicostosissimi inutili ministeri. Non la giustizia.Perche' e' una Berlusconata, e' un' azione arroganteverso le intelligenze di chi ti ha dato il mandato, unossimoro, una piaga infetta che prima o poi siincancrenira', e l'amputazione sara' letaleMa torniamo alla cronaca. Abbiamo vinto le elezioni,piazzato minstri e ministeri, presidenti di camerasenato e repubblica (ma quanti sono?).Bene."E ora che si fa?La legge sul conflitto di interessi?""Ma si, con calma. Ora la facciamo."Intanto la gente non e' che abbia risolto i suoi problemi, nonostante l'assenza di Berlusconi e il rinfocillameto delle casse statali.Anzi, e' solo piu' spazientita, affamata, indisposta.Cosicche' trova particolare fortuna, assieme all'allegorico Giorno del Vaffanculo del Grillo Beppe, l'ennesimo libro di una coppia di giornalisti del Corriere della sera, i quali svelano ancora una volta le nefandezze della "casta" politica.Alcuni capitoli possono mandarti all'ospedale per un' irresistibile orticaria fulminante.E' tutta una situazione generale, un discorso complesso, etcetera.Si, certo, ma la vogliamo smettere di far governare la Sicilia a chi ce l'ha fatta pagare come il piemonte il veneto la toscana la liguria le marche e l'Emilia (la romagna no) senza che ai cittadini ne venga un tintino in piu', anzi?La vogliamo togliere la spazzatura dalla strada e licenziare semplicemente tutti quelli che sono stati copiosamente quanto inutilmente pagati per farlo?La vogliamo fare si o no la legge sul conflitto di interessi?Una cosa alla volta. "La sicilia e' un problema molto articolato da non semplificare." mi dicono.Tanto che la famiglia del governatore ha in questi giorni gli occhi costantemente lucidi di commozione e gioia per il rispetto ritrovato per un Pater finalmente dichiarato non mafioso da un tribunale.Che poi lo stesso tribunale lo abbia anche condannato per cinque anni per comportamenti indebiti a vantaggio di persone colluse con attivita' mafiosa, o piu' semplicemente, che la sicilia sia governata malissimo, non sembra essere un buon motivo per dare le dimissioni o trombarlo in qualche altro modo.E poi ora dobbiamo risolvere il problema della munnezza campana.Mossa geniale.Mandiamo l'uomo della pulizia, pardon, della polizia.Ennesimo ottimo stipendio, ennesimo nulla di fatto, ennesimo capo espiatorio da lasciare agli immemori posteri.L'inceneritore purtroppo non possiamo farlo, ovunque decidiamo di metterlo ci dicono di no, uffa, tocchera' portarlo in Sardegna, Puglia, in Germania. (In germania. Io a Berlino sono anni che ci voglio andare e il pano raffermo, le bucce di banana, e il sacchetto dentro cui li getto rischiano di essere imballati, spediti, trasportati, e, ovviamente pagando, bruciati in Germania)No via, bisogna fare qualcosa di piu'.Qua qualche responsabile di questa situazione lo dobbiamo trovare.Beh, verrebbe da dire anche a chi non legge Feltri, forse chi ha amministrato la regione fino a questo momento e per gli ultimi 10 anni?"Eh lo so, ma Bassolino non vuole dimettersi.""E allora come si fa?" "Boh, indaghiamo."Tempo una settimana e scattano gli avvisi di garanzia. Prima tranche, 23 esponenti dell'udeur. E fino a qui tutto bene. nel senso: tutto male, ma d'altronde cosa potevamo aspettarci da un partito di camorristi? Ops, l'ho detto.Il problema non e' questo.E' che quando l'avviso di garanzia arriva alla moglie del boss (del partito, non mi si fraintenda e Lei non mi denunci Mastella, che mi sa che e' piu' facile che in prigione ci vada io per una sua querela che Lei per tutto quello che ha fatto) quello non e' che si seppellisce sotto un vergognoso cumulo di terra, macche', va in Parlamento a chiedere conto, incazzato nero, di un simile oltraggio. E tutto il parlamento, da destra a sinistra, divisi per una volta solo dalla collocazione logistica delle poltrone, lo applaudono.Tanto che Berlusconi, interpellato sull'argomento, e visibilmente provato per la dolorosa degenza della madre, a cui facciamo i nostri piu' sinceri e sentiti auguri, nient'affatto sarcasticamente, scuote lentamente la testa: "posso solo dire agli Italiani di votarmi con una maggioranza tale da porre fine a certe liberta' della magistratura" (cito a memoria, forse non testuale). Cosa? Perche'? Che cazzo vi applaudite bastardi parlamentari!? Abbiamo trovato il responsabile, o almeno uno, cosi' per cominciare. mandatelo a casa e chiedeteci scusa di aver preso un abbaglio tale da confondore un individuo del genere (e non solo perche' sposato alla Signora, l'avviso in serata arriva anche a lui) con un ministro della Giustizia. Fate ammenda.Non vi credera' nessuno comunque, ma almeno passate per brave persone, un po' fesse ma in buona fede.No. Lui rassegna le dimissioni e Prodi gli dice "dai, ripensaci".E siccome non e' abbastanza, vorrebbe piu' conforto, solidarieta', quasi un sodalizio tra tutti i politici che non vogliono essere infastiditi da 'ste toghe deviate e pericolose per la democrazia, dichiara finito il governo.Punto e basta.Ascolto le notizie quasi inebetito. Le canne fanno male ma la politica di piu', e per quante me ne faccia mi sembra di essere ancora il piu' lucido, qua' dentro.Come la storia di quello che sente alla radio che un folle sta andando contromano in autostrada proprio sul tratto che sta percorrendo.Dopo un po' vede sfrecciare una macchina nel senso contrario sulla sua stessa carreggiata, e la schiva per un pelo."meno male che l'ho incontrato subito e me la sono cavata", pensa l'automobilista.Ma poi ecco che ne arriva un altro e un altro ancora."ma quale uno. qui sono impazziti tutti"Un po' cosi' mi sento.ma come? puf caput, si torna alle elezioni, rivince Berlusconi, con la stessa ingestibile legge elettorale che ci fa decidere chi va a NON riuscire a governare? E magari Prodi (o se si ritira per raggiunti limiti di eta' sicuro che mandano semplicemente un qualche ex vicepresidente) torna all'opposizione promettendo una legge sul conflitto di interessi non appena scadono i 4 anni, piu' soldi ai poveri, di risolvere il mezzogiorno, e la conferma dell'Italia campione del mondo?No via, debbono essere impazziti. Ma ecco che una lampadina rischiara le mie angosce. Non c'e' nessuna pazzia. E' un piano ben studiato, collaudato, oliatissimo e perfettamente funzionante da decenni.Altro che prima repubblica seconda e terza. Qui c'e' soltanto un gigantesco, nebuloso e stantio potere che alimenta e si autogenera ermafroditicamente. Sono tutti d'accordo. In qualche modo, non dichiararto, non palese, ma di cui loro sono ben consci. "Perche' prendersi la briga di lavorare bene, prendersi delle responsabilita', delle decisioni rischiose, e mandare a casa gli incapaci, se ci stiamo tutti dentro. Tutti con la scusa di non riuscire a non fare niente facciamo tutto quello che tutti i nostri interessi ci impongono di fare. Facciamo cosi', 4 anni per uno, senza ostacolarsi e amici come prima."Il punto, davvero, non e' piu' sinistra e destra forse non lo e' mai stato da quando capisco qualche cosa.Quella e' la parodia che debbono inscenare per tenerci buoni, per darci l'illusione di una contrapposizione che e' il combustibile e l'alimentatore di se stesso. Uno spettacolo buono per i bambini e vecchie rincoglionite. Tipo il wrestling, o le soap opera, in cui nessuno si fa male, nessuno piange, ma sembra sempre che accada qualcosa. Nessuna destra e nessuna sinistra. Sono solo due mani dalle dita grassocce intrecciate sopra una pancia sazia e appenichellata che nutriamo faticosamente tutti assieme. Nella saggezza popolare svettano le grandi verita'. E mio nonno, che e' un popolano assai saggio, dice che a incazzarsi si fanno due fatiche per nulla.E allora, Signori e Signore, amici e meno, compagni e camerati, italesi, la domanda e' che cosa abbiamo intenzione di fare?Italesi, Italioti, Italani. Alcuni tra i piu' grandi uomini di intelletto, spirito, creativita' furono Italiani. Noi al limite possiamo essere italini, italetti. Perche' non e' mica colpa loro se noi siamo fatti cosi'. Loro sono lo specchio macroscopico dei nostri difetti, e solo di quelli.Il massimo comune divisore delle nostre peggiori nefandezze. Ma non per questo non sono nostri, o non siamo noi.Sono la spremuta del nostro lato meno virtuoso, il midollo marcio dell'italiano medio.Dobbiamo smetterla di pensare che il nostro voto cambi qualcosa. E' una illusione che anche un bambino deficiente svelerebbe, dopo un po'.Un bambino straniero, si intende.E allora che fare?Io una proposta ce l'ho.Vendiamo l'amministrazione del paese a una holding scandinava.A Ikea, la Nokia, la Findus, la Carlsberg. Fate voi.gli diamo il paese in blocco, loro ci devono curare, proteggere, legiferare, governare, punire.Tutto.Facciamo addestrare gli insegnanti, i medici, i postini, gli spazzini, i poliziotti, i giudici, tutti dagli svedesi. Ci dicono quanto pagare di tasse e quanto pagare chi le paga, e magari ce lo facciamo mandare dal nord anche quello che controlla che vengano pagate.Il ricavato e' loro. Sarebbe comunque meglio che accumulare il debito. Almeno andremmo a zero.Perche' l'italia e' un affare che non copre le spese, come per Arthur Schopenhauer l'esistenza.Ma aime' e' un po' una fantasia.Ritrovarsi tutti assieme in una grande piazza e gridargli forte Vaffanculo?Ci sto, ma mio nonno mi dice che e' fiato sprecato. A loro della nostra rabbia, frustrazione, collera e indignazione, importa ben poco.E nemmeno serve provare a contrastarli, anche solo ad avvicinarli fisicamente. Se le danno.Ricordate genova?Li' ci dovevano essere tutti i piu' potenti, teoricamente.E c'erano molti di noi.C'hanno ammazzato di mazzate.E non penso al povero Giuliani, che per quanto dolorosa possa essere stata come perdita, va detto, e' stata una perdita contenuta viste le situazione che si sono verificate.Voglio dire: che ci scappasse il morto ad un certo punto era ovvio, il punto invece era chi o quanti.Pensate alla Diaz. Quelli ti vengono a prendere e ti bastonano quando dormi, ti spaccano la faccia e ti recuperano all'ospedale, se hai avuto la fortuna di non andare direttamente dentro, se ti azzardi a fare una protesta un po' incazzata.E allora?Speri davvero che con il prossimo voto risolvi qualcosa?Piuttosto forse un'astensione totale, il millepermille di schede bianche.Alla Saramago.Ma e' un'ipotesi altrettanto illusoria della cessione nordeuropea e i nostri sono cosi' sfacciati che andrebbero a votarsi da soli e resterebbero perfettamente confezionati nelle loro coalizioni fotocompiandosi di legislaione in legislazione, farebbero una legge per cui basta l'un per milione degli aventi diritto a sancire le maggioranze di governo e via. Dai, davvero. Che fare?Noi, tu, io, oggi, adesso, cosa possiamo fare?Ci sfoghiamo sui blog, qualcuno scrive canzoni, qualcuno cerca di non pensarci. Tanti altri si adeguano piu' o meno serenamente alla situazione.Io non lo so. Ma sento che se almeno una volta nella vita non faccio di tutto per questo paese non lo sara' mai stato davvero, mio.E avro' meno rispetto di me stesso. Non come uomo di una parte politica o dell'altra, religioso o ateo, di persona piu' o meno soddisfatta e affermata, ma come potenziale padre.Non voglio che i miei figli crescano in questo paese senza aver fatto un gesto, una mozione, uno sforzo per cambiare le cose, per dire "cosi' non va bene e adesso si fa in un altro modo".Come e' possibile che per quanto tutte le persone intelligenti non si sentano rappresentate nessuno vada' a portare la loro voce. Eppure siamo tanti. Siamo tantissimi, siamo cosi' tanti che basterebbe dircelo, una volta tutti assieme, e per tutte. Almeno su quelle cose ovvie, che sono ovvie per tutti e che vanno dette per quello che sono. Provo a sintetizzarne alcune.
1# Chi ha il potere mediatico non puo' avere quello legislativo.
2# Deve essere garantito il diritto di culto del cittadino tanto quanto quello di avere uno stato senza culto e non integarlista.(che implica anche nessun finanziamento, escluso l'8 per mille che il cittadino volontariamente dona, su questo argomento vedi prossimo discorso)
3# Le tasse vanno pagate in modo equo e proporzionato al guadagno.
4# L'Italia ripudia la guerra vuol dire che in guerra non ci si deve andare.
5# Chi potrebbe dover andare in galera e' interdetto dalle funzioni pubbliche.
7# Abbattimento del 75 percento della spesa pubblica per la politica, gli stipendi dei funzionari e le altre spese correlate, istituzioni e mantenimento delle stesse. Resoconto e verifica del restante 25.
8# Adeguamento del servizio Radiofonico agli standard internazionali pena la privatizzazione dello stesso
9# Abbattimento delle regioni come istituzione politica
10# Ricerca e istruzione degne del nostro paese. Il che prevede nessuna ingerenza religiosa e fondamentalistica nelle cose di scienze e medicina.

OGGI

Questo e' cio' che ho scritto il 21 di Gennaio.
Oggi e' il 24 Febbraio. Vedo che intanto il PD si prepara a fare la camagna elettorale, e che molti dei punti con cui si presenta sono in qualche modo simili ai miei.
Mi fa piacere.
Ma non ci crede piu' nessuno. L'antipolitica di Grillo si e' gia' espressa, non votare come unica soluzione (e io che lo dicevo scherzando) ed e' molto probabile che molti (soprattutto di sinistra) non voteranno.Ora, Caro PD, Carissimo Walter, io ho voglia di "Fidarmi di Te" come la tua canzone=slogan mi chiede, ma dobbiamo capirsi.La promessa di un vento nuovo, non attacca. Uno legge il tuo curriculum, legge i dodici punti, e si dice che sono gli stessi della coalizione di cui gia' una dozzina d'anni or sono eri Vice Presidente.
Hai avuto il coraggio di lasciare un po' di zavorra politica alle spalle, e ne siamo orgogliosi. Preferiamo perdere con una buona idea politica, che vincere senza alcuna buona idea di cosa sia la politica.Ora trova il coraggio di dirci la verita':

PRIMO PUNTO
modernizzare l'Italia. Citi la tav. Bene, ma ci devi anche dire cosa farai quando te lo impediranno. Manderai l'esercito e le ruspe, o ci sentiremo di nuovo ostaggio di un gruppo di bischeri egocentrici ed egoisti?

SECONDO PUNTO
Idem come sopra. La crescita del mezzogiorno, della sicilia in primis, non e' la prima volta che la politica ce la promette, non e' la prima volta che i cittadini finanziano interventi e progetti per questa causa e questa regione in particolare. Perche' io devo pagare piu' per la sicilia che per altre 8 regioni quando questa e' governata da gente condannata (vedi sopra). Facci un piano, dacci una timing, del tipo"noi chiediamo agli Italiani un ennesimo sforzo economico e di sopportazione per risollevare questa meravigliosa isola Italiana. Se non ci riusciremo in quattro anni smettera' di essere italiana."Punto e basta. L'europa fa cosi' con noialtri. Se non state nei limiti e non sapete crescere siete fuori. Idem per la spazzatura. Modernizzazione e causa del mezzogiorno.Ecco guarda, hai un dilemma appena ti eleggono."Che si fa con la spazzatura?"La mia, la nostra risposta e': si creano gli inceneritori, le raccolte differenziate, e si manganella chi ce lo impedisce.Ma dobbiamo sentirlo dire da te. Ci vuole coraggio.

TERZO PUNTO
Controllo della spesa. Dicci dove li tagli, dicci di quanto in primis vi ridurrete stipendi e vantaggi economici. E vedrai che poi ti ascolteremo. Non mi parlare di punti percentuali di pil. Parlami dei miliardi spesi per una res pubblica in realta' molto, molto privata, e di cui fate parte.
Poi il resto.
E cosi' via. Il paese e' in una situazione drammatica, ha bisogno di risposte reali, e non ne puo' piu' di essere preso in giro. Si parla di ricerca e della condizione femminile.Ma lo sapete che le nostre ragazze, quando si trovano costrette a prendere l'odiosa decisione di interrompere una gravidanza sul nascere, trovano medici che non danno loro la pillola del giorno dopo, il giorno dopo?E a quel punto, se devono abortire, invece che bere un bicchier d'acqua, anzi due, come tutte le altre donne e ragazze in Europa, vengono ricoverate. RICOVERATE! Un ricovero molto costoso in termini economici, ma soprattutto psicologici per le vittime di questa inutile tortura fondamentalista. Perche' a quel punto si procede con un aborto fisico e meccanico, un raschiamento di mucose estremamente delicate e importanti, doloroso e invasivo, quando negli altri paesi si procede da anni ad un aborto chimico (almeno fisicamente) indolore. LO SAPETE O NO? Non ci crediamo ad una ricerca scientifica e ad una buona istruzione.Basta questo esempio particolare, della RU, per trarre pessime considerazioni generali, o l'imbarazzante caso della Sapienza Vs. Ratzingher. Una soluzione medica che non viene utilizzata per qualche altro motivo e' una condicio sine qua non, qualcosa che arresta ogni spunto dialettico alla base. Ci dovete dire se nella vostra idea di democraticita' c'e' il veto della chiesa. Perche' basta questo assurdo sconfinamento di potere per ridicolizzare qualunque buona intenzione. La scienza e la medicina, d'ora in poi, verteranno sulla ricerca e manipolazione genetica.
Cosa farete non appena i nostri ricercatori valuteranno ipotesi di ricerca incopatibili con i precetti cattolici?
Ogni punto del vostro programma, il vostro dodecalogo, deve essere rafforzato da slanci coraggiosi. Non si puo' parlare della questione televisiva e non citare palesemente Berlusconie le sue rete 4, canale 5, italia 1.Hanno un nome e cognome e ci serve di sapere cosa ne verra' fatto. Esproprio, altro che superamento del duopolio! Ricostituire la rai vuol dire scontrarsi con una potente lobby di giornalisti. Siete disposti ad andarci in guerra?
Non credo che il partito democrtatico vincera' le elezioni, purtroppo. La gente e' troppo stanca di vedere gli stessi politici promettere sempre le stesse cose, anche se dietro nomi diversi. -querce ulivo asinello pds margherita e ora PD-L'unica possibilita' che avete, che abbiamo, e' di sorprenderli, di fare un passo di immaginazione impavida. Di dire chiaramente come la si vedDELIO e, cosa si vuole e con quali mezzi la si otterra'.
A quel punto non avremo la maggioranza assoluta, il 50% degli elettori, ma il 100% di tutti quelli che la pensano come noi. E avremo perso con coerenza, con le nostre idee e per le nostre dee dell'intelletto e del cuore, non piu' avvelenate dalla sterile ricerca di un largo consenso in cui esse si confondano e si inquinino con quelle di altri. In caso, ci sto anche io.

DELIO BARTOLUCCI

23/02/08

Cercasi creativi disperatamente!!|

Stai organizzando un viaggio a Ibiza in canoa o sull'Himalaya in bicicletta? Sei la persona che fa per noi!!!
A.A.A. Rimanda le trasferte e scrivici, abbiamo bisogno di volontari trabboccanti idee nuove e voglia di fare... Scrivi alla redazione proponendo performance, iniziative (notturne o diurne a seconda dei tuoi gusti e dei tuoi ritmi biologici) per dare una sferzata di energia alla nostra città, per coinvolgere altri come noi e unirci in un progetto comune per un'Italia che è nostra... perchè possiamo... no?

20/02/08

PD on the road


Come immagino tutti sappiate (a meno che non viviate sotto una campana di vetro...o nella casa del Grande Fratello) c'è un insolito pullman verde ecologico che sta girando l'Italia in questi giorni con al seguito l'inevitabile corteo di giornalisti. Partito da Roma Domenica scorsa, e che a Roma ritornerà l'11 Aprile prossimo, si tratta del pulman di Walter Veltroni. Saranno toccate in tutto 110 province (i kilometri sono la bellezza di 12.650), alla ricerca, tra asfalto, computer e megaschermi, soprattutto del calore della gente, della voglia di cambiare del paese.
Siamo appena all'inizio dunque...
Qui trovate il calendario completo della campagna on the road.
In questi primi tre giorni le province toccate sono state Pescara, Chieti, L'aquila, Campobasso ed Isernia. Gli appuntamenti di domani:

Giovedì 21 Febbraio

Ore 15,30 – Barletta - Via Mura San Cataldo, Castello Svevo.
Walter Veltroni interviene a una iniziativa pubblica.

Ore 18,00 –
Foggia Piazza XX Settembre.
Walter Veltroni partecipa a una iniziativa pubblica.

Eccoci!

Non possiamo muovere i nostri primi passi senza citare, per iniziare, quelli che sono i nostri obiettivi. Obiettivi ma anche, prima di tutto, punti di riferimento attorno ai quali sviluppare un dialogo. Perché è essenziale, in questi pochi giorni che ci separano dalle urne e da un nuovo governo, riflettere su quello che potrà essere il nostro futuro.

L’idea di questo piccolo grande progetto nasce infatti da una manciata di giovani che prima d’ora guardavano solo con ingenua pigrizia a chi li rappresentava (magari non per colpa loro) ma che oggi, in questi e nei prossimi anni, si trovano impegnati nel costruire o consolidare il proprio futuro professionale, sociale e affettivo e costretti, dunque, ad interrogarsi.

Che cosa vogliamo allora? Che cosa vorremmo ci fosse garantito? Com’è l’Italia nella quale vorremmo vivere e lavorare?

Inutile dire che tante risposte sono arrivate da un programma, finalmente snello e comprensibile, dal quale partire e col quale cercare di coinvolgere più gente possibile. Giovani e meno giovani. Tutti comunque accomunati dalla voglia di pensare serenamente al proprio avvenire. La convinzione è solo una: “IO POSSO cambiare questo paese. IO POSSO contribuire ad un’Italia della quale andar fiero”

Ecco dunque brevemente questi 12 punti programmatici presentati Sabato 16 febbraio da Walter Veltroni, segretario del Pd, all'Assemblea Costituente.
Li riportiamo così come sono riportati nel sito ufficiale del Partito Democratico:



Primo: modernizzare l’Italia.

Pensare ad un’Italia moderna significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale.

Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.

Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica.

L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.



Secondo: crescita del Mezzogiorno, crescita dell’Italia.

La priorità in materia è quella di portare entro il 2013 la rete delle infrastrutture, a cominciare dal sistema dei trasporti – strade, ferrovie, porti, aeroporti e autostrade del mare – su un livello quantitativo e qualitativo confrontabile con l’Europa sviluppata. E lo stesso vale per servizi essenziali come quelli idrici e ambientali.

La Sicilia ha bisogno di una rete infrastrutturale che le consenta di diventare davvero, con le altre regioni del nostro Mezzogiorno, la naturale piattaforma logistica per gli scambi di servizi, di beni, di persone, di culture in un’area cruciale del mondo.



Terzo: controllo della spesa pubblica.

Proprio l’esperienza di questi due anni ci consente di dire credibilmente ai cittadini italiani che nella prossima legislatura, il banco di prova decisivo per il Governo del Partito Democratico è quello di riqualificare e ridurre la spesa pubblica. Senza ridurre, anzi facendo gradualmente crescere in rapporto al PIL, la spesa sociale aumentandone la produttività e rendendola finalmente quel fattore di sviluppo e di uguaglianza che oggi ancora non è.

Mezzo punto di PIL di spesa corrente primaria in meno nel primo anno, un punto nel secondo e un punto nel terzo: il conseguimento di questo risultato è condizione irrinunciabile per onorare l'altro impegno che assumiamo con i contribuenti italiani, famiglie e imprese: restituire loro, con riduzioni di aliquota e detrazioni, ogni Euro di gettito aggiuntivo, derivante dalla lotta all'evasione fiscale. Obbiettivo del Partito Democratico è quello di semplificare il nostro barocco sistema amministrativo, ridurre le sovrapposizioni fra uffici, livelli istituzionali, organismi ed enti pubblici, accorpare in un’unica sede provinciale tutti gli uffici periferici dello Stato.

Cominceremo da subito abolendo le Province nei grandi Comuni metropolitani, ai quali andranno dati poteri reali in settori importanti come la mobilità. Utilizzeremo in modo produttivo il grande patrimonio demaniale, con l’accordo di Stato e Comuni, in modo da abbattere contestualmente di qualche punto il debito pubblico, che potrà così scendere più rapidamente al di sotto della soglia del 100 per cento sul PIL. Libereremo così risorse per almeno un punto di PIL all’anno.



Quarto: Pagare meno, pagare tutti.

Oggi è possibile ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, che sono tanti, lavoratori dipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo. Il risanamento della finanza pubblica realizzato negli ultimi due anni, combinato con questo credibile e concreto programma di riduzione e riqualificazione della spesa e con la prosecuzione della lotta all’evasione, permette per il futuro, anche per quello immediato, di programmare una riduzione del carico fiscale.

Un obiettivo che si traduce, subito, in un incremento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. E dunque in un aumento di salari e stipendi.



Quinto: investire sul lavoro delle donne.

Il modello sociale italiano è oggi afflitto da tre gravi patologie: bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile. Per questo noi vogliamo trasformare l’enorme capitale umano femminile inattivo in un “asso” da giocare nella partita dello sviluppo, della competitività, del benessere sociale.

Vogliamo rovesciare il circolo vizioso in un circolo virtuoso. Più donne occupate significa infatti più crescita, più nascite (come dimostra l’esperienza degli altri paesi europei), famiglie più sicure economicamente e più dinamiche e meno minori in povertà.



Sesto: aumentare il numero di case in affitto.

La scarsa disponibilità di case in affitto blocca la mobilità, specie dei giovani e delle giovani coppie. Il terzo delle famiglie che non possiede abitazioni è esposto al rischio di aumenti dei costi degli affitti e alle difficoltà di poter acquistare una casa senza venderne un'altra.

Tra le misure che proporremo per aumentare l’offerta di case in affitto, un grande progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico, con ruolo centrale della Cassa Depositi e Prestiti, che può mobilitare risorse per 50 miliardi di euro, senza intervento di spesa pubblica, per la costruzione e gestione di 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi fra i 300 e i 500 euro.

E una coraggiosa riforma del regime fiscale degli affitti: tassare il reddito da affitto ad aliquota fissa, ferma restando l’opzione per la condizione di miglior favore; e consentire la detraibilità di una quota fissa dell’affitto pagato fino a 250 euro mensili.



Settimo: incremento demografico.

Grande obiettivo programmatico del Partito Democratico è quello di invertire l’attuale trend demografico, aiutando in modo significativo le famiglie con figli, mediante l’istituzione della Dote fiscale per il figlio, proposta dalla Conferenza governativa di Firenze sulla famiglia.

La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi.

L'asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque ne abbia bisogno. Il nostro obiettivo, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali, è quello di raddoppiare il numero dei posti entro cinque anni, in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini da 0 a 3 anni.

E’ anche con questi strumenti che si sostiene la famiglia, che la si aiuta a svolgere la sua importante funzione sociale.

Dobbiamo fare della nostra una società a misura di bambino, riservando all’infanzia i tempi e gli spazi di cui ha bisogno.



Ottavo: Scuola, Università e Ricerca.

Abbiamo bisogno di “campus” scolastici e universitari. Abbiamo bisogno che per i ragazzi i luoghi di formazione non siano come una fabbrica o un ufficio, ma dei centri di vita e di formazione permanente.

Cento “campus”, universitari e scolastici, dovranno essere pronti per il 2010. Questi saranno a tutti gli effetti delle centrali di sapere per le comunità locali, dei luoghi di formazione e di “internazionalizzazione” per i nostri ragazzi.

Tutti gli studenti delle scuole italiane saranno periodicamente sottoposti a test oggettivi, che serviranno alle famiglie per valutare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi e della scuola che frequentano.

Importante sarà l’investimento destinato alla professionalità dei docenti. Ciò significa ad esempio prevedere per gli insegnanti periodi sabbatici di aggiornamento intensivo, così come avviene per i professori universitari.

Quanto alla ricerca, dobbiamo spingere le imprese a investire più risorse, concentrando solo sugli investimenti in ricerca e sviluppo i contributi a fondo perduto.



Nono: lotta alla precarietà, miglior qualità del lavoro e più sicurezza, un diritto fondamentale della persona umana.

In questo senso si tratta di difendere e promuovere standard minimi di civiltà. Ma anche di far avanzare un’idea alta della competizione e della produttività.

Per questo bisogna creare un'unica Agenzia Nazionale per la sicurezza sul lavoro, grazie alla quale potrà essere realizzato un sistema di forti premi per le imprese che investono in sicurezza, agendo sul livello della contribuzione; bisogna, inoltre, avviare la sperimentazione di un compenso minimo legale, concertato tra le parti sociali e il governo, per i collaboratori economicamente dipendenti, con l'obiettivo di raggiungere 1.000 euro mensili.

Troppi giovani sono ora “intrappolati” troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari.

Noi contrasteremo questa situazione, facendo costare di più i lavori atipici e favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito. Un percorso che preveda un allungamento del periodo di prova e una incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro.




Decimo: garantire la Sicurezza.

Far sentire sicuri i cittadini, aumentando la presenza di agenti per strada e anche utilizzando nuove tecnologie è uno dei principali obiettivi programmatici del Partito Democratico.

Per questo, trasferiremo ai comuni funzioni amministrative e vareremo un piano di mobilità interna alla Pubblica Amministrazione di personale civile oggi sottoutilizzato, per impiegarlo nelle attività amministrative di supporto alle attività di polizia. La sicurezza dipende anche dalla certezza della pena. Troppo frequenti sono i casi di condannati per reati di particolare allarme sociale che vengono ammessi a rilevanti benefici di legge senza avere mai scontato un giorno di carcere.

Il “pacchetto sicurezza” approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 ottobre scorso aveva ampliato il numero dei reati particolarmente odiosi, fra questi la rapina, il furto in appartamento, lo scippo, l’incendio boschivo e la violenza sessuale aggravata. E in tutti questi casi prevedeva l’obbligo della custodia cautelare in carcere, il giudizio immediato, l’applicazione d’ufficio della custodia cautelare in carcere già con la sentenza di primo grado e l’immediata esecuzione della sentenza di condanna definitiva senza meccanismi di sospensioni. Su questa linea noi proseguiremo.



Undicesimo: giustizia e legalità

Di innovazione ha bisogno un’altra sfera decisiva nella vita di un Paese e di ogni suo cittadino: quella della giustizia, della legalità. Il Partito Democratico, sia attraverso il codice etico, sia attraverso norme statutarie relative ai comportamenti di suoi iscritti eletti nelle istituzioni, stabilisce indicazioni rigorose in particolare sulla qualità delle nomine di cui i suoi rappresentanti dispongono.

Proporremo, inoltre, norme innovative per la trasparenza delle nomine di competenza della politica. Per ognuna di esse, dovranno essere predeterminati e resi pubblici criteri di scelta fondati sulle competenze; attivate procedure di sollecitazione pubblica delle candidature; infine, pubblicato lo stato e gli esiti delle procedure di selezione. Noi proporremo anche di introdurre nel nostro ordinamento il principio della non candidabilità al Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi come quelli connessi alla mafia e alla camorra, alle varie forme di criminalità organizzata, o per corruzione o concussione. Il nostro undicesimo grande obiettivo programmatico comprende anche il motivo principale dell’emergenza giustizia: i tempi del processo, sia penale che civile.

Noi porteremo a compimento le riforme avviate negli scorsi anni, come la razionalizzazione e l’accelerazione del processo civile e di quello penale. Ma adotteremo anche provvedimenti amministrativi che possono essere presi immediatamente, per accrescere l’efficienza del sistema giudiziario italiano.

C’è poi il nodo delle intercettazioni telefoniche, informatiche e telematiche. E’ uno strumento essenziale al fine di contrastare la criminalità organizzata e assicurare alla giustizia chi compie i delitti di maggiore allarme sociale, quali la pedofilia e la corruzione. Si tratta di conciliare queste finalità con i diritti fondamentali, come quello all’informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona.



Dodicesimo: banda larga in tutta Italia e TV di qualità.

L’effettiva possibilità di accesso alla rete a banda larga deve diventare un diritto riconosciuto a tutti i cittadini e a tutte le imprese, su tutto il territorio nazionale, esattamente come avviene per il servizio idrico o per l’energia elettrica. Noi realizzeremo, a partire dalle grandi città, reti senza fili a banda larga per creare un ambiente disponibile alla gestione di nuovi servizi collettivi.

Per quanto riguarda la televisione è necessario seguire i principi della libertà, della concorerenza e dell'autonomia. Più libertà significa superamento del duopolio, oggi reso possibile dall'aumento di canali garantito dalla TV digitale. Per andare oltre il duopolio occorre correggere gli eccessi di concentrazione delle risorse economiche, accrescendo così il grado di pluralismo e di libertà del sistema. La libertà di informazione è un cardine della democrazia, come ci ha insegnato un grande giornalista, che resta nel cuore di tutti gli italiani, Enzo Biagi.


Più concorrenza significa ricondurre il regime di assegnazione delle frequenze ai principi della normativa europea e della giurisprudenza della Corte costituzionale. Più qualità: noi proponiamo di istituire un fondo, finanziato da una aliquota sui ricavi pubblicitari, che finanzi le produzioni di qualità. Dire qualità e dire Italia è la stessa cosa. Più autonomia della televisione dalla politica significa, subito, nuove regole per il governo della RAI. La nostra idea è quella di una Fondazione titolare delle azioni, che nomina un amministratore unico del servizio pubblico responsabile della gestione.

19/02/08

Redazione

Camilla Toschi
Andrea Magagnato